Lavoro, sul tavolo 1,3 miliardi. Bonus assunzioni: ecco le regole

Un tesoretto un po’ più ricco per il piano lavoro. Oltre al miliardo recuperato dai residui dei fondi europei 2007-2013 per il Mezzogiorno, il governo è riuscito reperire altri 300 milioni  così da poter estendere anche alle regioni del centro Nord una parte delle agevolazioni per i neo-assunti. Il giorno è arrivato: stamane il Consiglio dei ministri varerà l’atteso piano per l’occupazione. Sarà comunque – come ha confermato ieri il premier Letta – solo il primo tempo.

In autunno, chiariti una serie di punti con la Ue, ci sarà la seconda fase con la riforma dei centri per l’impiego. Proprio ieri è filtrata la notizia che Bruxelles potrebbe non essere contraria a concedere all’Italia la possibilità di ridurre il cofinanziamentio delle politiche di coesione Ue 2007-2013, cosa che consentirebbe di liberare altri 3-4 miliardi. Per quanto riguarda il provvedimento di oggi, ci sono molte conferme e qualche novità.

OCCUPAZIONE AGGIUNTIVA
L’idea alla base della concessione degli sgravi è: l’occupazione deve essere incrementale, non sostitutiva di un pensionamento o di un altro tipo di contratto. Per il Sud ci sono 500 milioni di euro a disposizione. Per il centro-Nord 300. Le aziende che assumeranno giovani under 29 disoccupati da almeno sei mesi con contratti a tempo indeterminato non pagheranno i relativi contributi per 18 mesi. Lo sgravio, sottoforma di decontribuzione, ha però un tetto massimo: 650 euro mensili. Spetterà anche per la trasformazioni dei contratti a termine in rapporti a tempo indeterminato, ma in questo caso il posto che si ”libera” del contratto a tempo deve essere subito rioccupato. Insomma a conti fatti l’organico dei dipendenti (a termine o fissi) deve avere un’unità in più.

Per spingere le aziende a ”pescare” dalle liste di chi usufruisce di un ammortizzatore sociale, chi assume un disoccupato che percepisce l’Aspi godrà di un bonus pari al 50% della dote residua (i mesi non fruiti). Sempre per gli under 29 del Sud ci sono 200 milioni di euro per gli stage e i tirocini e 190 milioni per l’autoimprenditorialità.

MENO VINCOLI ALLA FLESSIBILITÀ
Diminuisce l’intervallo obbligatorio tra un rinnovo e l’altro: dagli attuali 60/90 giorni si ritorna a 10/20 giorni. Sarà facoltà dei contratti collettivi ridurre ancora di più la pausa, anche azzerarla. Fino al 2015 si estende in via sperimentale il periodo per la cosiddetta ”acausalità” : per gli under 29 diventa 18 mesi. Sempre fino al 2015 la durata massima dei contratti passa dagli attuali 36 mesi a 48 mesi. Meno vincoli anche sull’apprendistato, sui lavori a chiamata e sui voucher.

fonte:http://www.ilmessaggero.it/ECONOMIA/lavoro_governo_piano_bonus_iva_tasse/notizie/296794.shtml

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